Storica Bottega da più di 200anni nel borgo di “Parigi” prospiciente la Villa Torrigiani. Punto sosta, Bar, Edicola ed Alimentari.
[Da Il Tirreno, 2Mar 2021] Una vita trascorsa dietro al banco del suo negozio di Camigliano, in località Parigi, dove iniziò a lavorare quando quel banco era più alto di lui. Aimone Lazzareschi oggi ha 81 anni, ma ne aveva appena sette quando entrò nella bottega di generi alimentari del padre Luigi, per imparare il mestiere. La guerra era finita da poco. C’era bisogno di rimboccarsi le maniche e un aiuto non guastava. «All’epoca – inizia a raccontare – la mentalità era diversa. Chi, come me, non aveva voglia di studiare, doveva trovarsi un lavoro. E io ero avvantaggiato, perché mio padre aveva un’attività ben avviata che gestiva al piano terra di casa nostra, con mamma Giovanna e i nonni paterni, Alfredo e Teresa». Aimone era solo un bambino e non poteva certo servire i clienti, ma era utile per scaricare la merce e sistemarla in magazzino e per dare un aiuto nella preparazione degli insaccati, come la salsiccia, che da sempre è il fiore all’occhiello dei Lazzareschi.
«Al mattino andavo a scuola – continua Aimone – ma non vedevo l’ora di uscire per venire in negozio, dove restavo fino alla sera. Sentivo che il mio futuro era qua. Così, finite le elementari, chiusi i libri e cominciai a fare sul serio. E non mi sono mai pentito, perché sono riuscito a fare ciò che desideravo. A studiare ci hanno pensato le mie sorelle, Emilia e Alfredina, che sono diventate maestre». Una storia lunga quasi duecento anni, quella dell’alimentari Lazzareschi, passata di generazione in generazione «ma che, purtroppo, si chiude con me – sospira Aimone – perché mia figlia Giovanna è scomparsa nel 2010 a soli 46 anni in un incidente stradale. L’unica consolazione è sapere che mio genero Mario Marsalli ha deciso di restare a bottega e che ottobre ha rilevato l’attività. E poi c’è mia nipote Roberta, fresca di laurea come igienista dentale che spero possa contribuire a tenere in piedi un’attività che è sopravvissuta a guerre e pandemie e che se la sta cavando molto bene anche in epoca covid». Ci ha messo l’anima, Aimone, in questa impresa familiare che ai primi dell’Ottocento aprì i battenti in un fondo a pochi metri di distanza da dove si trova adesso. Il trasferimento avvenne nel 1960 dieci anni dopo la scomparsa di nonno Alfredo. Al timone adesso c’erano Aimone con i genitori Luigi e Giovanna Vellutini. E presto sarebbe arrivata Marisa Moriconi, sposa di Aimone, che tuttora aiuta il marito in negozio, dove lavorano anche due dipendenti
Siamo rimasti solo noi – commenta Lazzareschi – dopo la chiusura di forno, parrucchiere, sarta e calzolaio che vivacizzavano la zona, ma tiriamo avanti per continuare a servire la clientela che non ci ha mai abbandonato».
L’immobile che adesso ospita il negozio di generi alimentari con annesso bar, edicola, tabacchi e servizi Lottomatica, fu acquistato dal padre di Aimone. Un tempo si vendevano anche mangimi per animali, casalinghi e articoli di merceria ed erano in molti ad acquistare servizi di piatti e posate da regalare ai matrimoni. Spesso era Aimone a portare le ordinazioni con il furgone. Mentre lui macinava chilometri sulle strade, la moglie stava in negozio e la sera lo aiutava nel bar che restava aperto fino a tarda notte. «Lavoravamo sette giorni su sette – continua a raccontare Lazzareschi – ma non sentivamo la fatica ed eravamo felici, anche perché avevamo tanti amici con cui condividere i momenti di gioia, come l’organizzazione della festa di Noé».
La vicinanza con villa Torrigiani ha permesso ai Lazzareschi di conoscere molte celebrità, come Alberto Sordi che qui girò alcune scene del Marchese del Grillo. «La troupe – ricorda Aimone – ci ordinava anche cinquanta caffè per volta, bibite e panini, consentendoci anche di assistere da lontano ad alcune scene e scambiare qualche battuta con i protagonisti e il grande attore romano. Ma ricordo anche una giovanissima Gina Lollobrigida e un intraprendente Franco Interlenghi all’epoca de “La Provinciale” diretta da Mario Soldati che veniva in bottega ogni giorno. E Vittorio Gassman, interprete del film “Una su 13” con Ottavia Piccolo che vedevamo spesso». Nell’agenda dei ricordi anche il presidente francese Georges Pompidou, ospite in villa per un convegno internazionale.