I lavori di scavo del nuovo porto hanno portato alla luce un esteso e ingente deposito di reperti accumulati nei secoli sui fondali della zona del Puntone di Scarlino. L’alta concentrazione di questi reperti ha rivelato un intenso traffico di navi mercantili già a partire dal III secolo a.C. La scoperta è importante in quanto indizio probante della presenza in quest’area del celebre “Portus Scabris” citato dalle fonti antiche. Tra i reperti archeologici si annoverano oggetti caduti accidentalmente in mare durante il carico e lo scarico delle navi, anfore e vasellame danneggiati durante i viaggi e gettati in mare per liberare le stive. Attraverso reperti custoditi dal mare per secoli, la mostra si propone di ricostruire la vita dello scalo e restituire un frammento di storia locale. Il museo costituisce un’occasione per immergersi nel passato del territorio e per accompagnare l’archeologo subacqueo nel lavoro di scavo e di documentazione, grazie all’osservazione del suo operato e degli strumenti utilizzati. Il museo ha sede in un casello idraulico dei primi del ‘900 che si affaccia su una zona umida, il padule di Scarlino, un tempo grande e salubre lago costiero, oggi area protetta di rilevanza naturalistica internazionale (convenzione di Ramsar).
Il Museo MAPS effettua laboratori didattici ed escursioni.