Seravezza
 Nel V secolo dopo Cristo, poi, assistiamo alle invasioni barbariche e,  in particolare, alla calata dei Longobardi che si stabilirono nell’area  delle Alpi Apuane. Lo stesso nome “Seravezza” sembra derivare da un  toponimo del periodo longobardo (Sala Vetitia: centro scambi  commerciali), ma quella a proposito dell’origine del nome è una  questione ancora oggi molto dibattuta. 
 La storia di Seravezza in epoca medievale, invece, è caratterizzata  dalle vicende dei nobili di Corvaia e Vallecchia, i Toparchi, e dalle  persecuzioni attuate contro di essi dal Comune di Lucca. Al 1515 risale  il primo atto autentico del Comune di Seravezza: è, questo, l’anno in  cui la città offre a Firenze il Monte Ceragiola e l’Altissimo: “… in  quibus dicitur esse cava et minera pro marmoribus cavandis”. La  dipendenza dallo Stato Fiorentino ha conseguenze positive per Seravezza  che viene eletta sede della residenza estiva della famiglia de’ Medici.  Non solo: accanto alle numerose fabbriche di ferro o “magone’”che  lavorano le vene di minerali presenti in gran quantità, inizia lo  sfruttamento intensivo delle cave di marmo che divengono meta di famosi  scultori alla ricerca del prezioso statuario. Nel 1518 lo stesso  Michelangelo Buonarroti viene a Seravezza per scegliere il marmo da  utilizzare per la realizzazione delle statue commissionategli da Papa  Leone X. A questo periodo risale anche la strada che dalle cave conduce  in marina,orologi replica conosciuta ancora oggi come Via di Michelangelo. 
 Due bruschi arresti dell’attività estrattiva si registrano in  corrispondenza dei periodi di belligeranza per le Guerre Mondiali e la  posizione strategica di Seravezza è riaffermata tragicamente proprio  durante la II Guerra Mondiale, quando il paese vede per nove mesi la  permanenza del fronte sulla Linea Gotica che causa lutti e rovine e la  distruzione di interi villaggi, di opere pubbliche e di opifici  industriali. La ricostruzione, grazie all’impegno e alla capacità della  gente locale, è stata rapida e completa.
[da www.palazzomediceo.it]



