Col di Favilla

Paesi e villaggi

Il borgo arroccato deve il suo nome alle scintille prodotte dalle carbonaie, attività assai diffusa in queste zone. Anticamente questa era un’area di alpeggio (come il dirimpettaio “Puntato”)  fino dai primi anni del 1600. I pastori vi si stabilirono poi definitivamente intorno al 1880:  dapprima costruendo case cosiddette “alla buona” e poi man mano rendendole più ampie e solide utilizzando per i muri la pietra locale e per i tetti lo scisto. Tutta la vita paesana si svolgeva intorno alla chiesa di Sant’Anna (risalente al 1640) che accoglieva fra le sue braccia nuove genti catturate dal conveniente smercio che si stabili lassù, in posizione strategica tra la Garfagnana e la Versilia con numerosi  sentieri che permettevano di raggiungerlo. La vita permanente vi è resistita fino agli anni ’60 grazie anche all’impegno dell’ultimo parroco (Don Cosimo, cui è dedicata una lapide sulla facciata della chiesa) intorno al quale si era cementata la rimanente comunità, in via di spospolamento.

Episodio spiacevole quello del 1977 quando l’intero paese fu devastato da episodi di simulazioni paramilitari. Da allora però la comunità erede di Col di Favilla si è ancora più unita, seppur dislocata in differenti luoghi più a valle, e suole ricomporsi con gli eredi ogni anno per il 26 Luglio a celebrare il giorno della patrona S.Anna.

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