Filetto

Paesi e villaggi

Le ragioni della sua nascita sono legate all’aspra lotta che nel corso del VI-VII secolo divampò in Lunigiana tra l’esercito bizantino e le orde dei longobardi invasori. In quel periodo venne organizzata una linea difensiva a ridosso dell’appennino per proteggere i porti dell’alto Tirreno, Luni in particolare, dalle milizie barbariche presenti oltre le montagne fin dal 590. E Filetto fu parte essenziale di questa imponente linea di difesa. All’interno di quello che è il borgo attuale è possibile isolare un settore “matrice”, una sorta di quadrilatero di circa sessanta metri di lato ed un unico accesso. Nel corso degli anni oscuri che seguono la caduta dell’impero d’oriente in Italia le strutture del “castrum” furono riadattate a residenza di popolazione che cercava protezione.L’impianto urbanistico originario si dilatò in età medioevale con la costruzione di un settore dalla parte di ponente. Questa nuova “addizione” prosegue l’originario impianto mantenendone le caratteristiche quadrilatere e limitandosi a spostare l’ accesso verso la Magra. Alla vasta area sgombra della piazza, si agganciarono così le strette vie interne di impianto medioevale: i cosidetti borghi voltati, caratteristica costante dei centri storici lunigianesi. Nel corso del XVI secolo la cinta muraria venne prolungata verso oriente e il borgo, che prima si estendeva a lato della strada tra Villafranca e Bagnone, giunse ad inglobare la strada stessa. Nel 1568 vennero erette due porte monumentali e dopo pochi anni i Marchesi Ariberti di Cremona subentrarono come nuovi feudatari ai Malaspina costretti a vendere il feudo di Filetto per debiti contratti con l’imperatore. La definitiva opera di ristrutturazione fu completata con la costruzione prima del palazzo Ariberti e poi del convento dei frati Ospitalieri di San Giovanni di Dio.

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