Fociomboli è una conca prativa acquitrinosa, situata tra i 1120 e i 1150 metri di quota, che si estende per circa un ettaro al di sopra dell’alpeggio del Puntato ed ai piedi del versante settentrionale del monte Corchia e di quello orientale del monte Freddone.
È circondata dauna faggeta ed è percorsa da rivoli di acqua meteorica che scendono dalle rocce calcaree dei monti che lo circondano. Inoltre il bacino è alimentato anche da sorgenti sotterranee che sgorgano nei punti di contatto tra le rocce calcaree e quelle impermeabili.
Il padule è il residuo di un piccolo lago di origine glaciale che si è mantenuto grazie al fondo impermeabile, prevalentemente formato da dolomia scistosa, che costituisce il suo letto a contrasto con la roccia carsica delle zone circostanti.
In questo modo le acque sono costrette ad affiorare e sul margine settentrionale si forma un piccolo emissario che va a formare il Canale delle Fredde, emissario della Tùrrite Secca che, a sua volta, poi confluisce nel Serchio a Castelnuovo Garfagnana.
Questa Torbiera costituisce l’unico ambiente umido in quota delle Alpi Apuane a contrasto con i numerosi laghetti e acquitrini presenti nel vicino Appennino e di conseguenza essa riveste un notevole interesse ambientalistico. Il padule è, infatti, ricco di rare specie botaniche per lo più neutrofile o leggermente basofile poiché le acque calcaree che alimentano la torbiera neutralizzano l’acidità della stessa. Inoltre i depositi di torba conservano pollini fossili che documentano quali specie botaniche vivessero qua nel periodo glaciale e post-glaciale.
La visita al Padule è un’escursione facile ed è consigliata agli amanti della botanica. L’eccezionalità del biotopo richiederebbe, probabilmente, una maggiore tutela da parte del Parco delle Alpi Apuane.
Chi non conosce la sua esistenza non ha alcuna informazione sul modo di raggiungerla: forse è meglio così poiché evita i danni che qualche male intenzionato potrebbe arrecarle, ma rimane il sospetto che l’importanza reale del Padule sia misconosciuta dagli amministratori.
Le modificazioni ecologiche della zona comportano rischio di perdita di specie rare. I pericoli sono legati al pascolo, per lo più cavalli, e alla frequentazione da parte dei turisti, anche se rispettosi dell’ambiente.