Isola Santa

Paesi e villaggi

Si tratta di un piccolo paese ormai disabitato, che sorgeva lungo la valle della Turrite Secca a circa 550 m s.l.m.
Fu probabilmente fondato originariamente come ospizio nell’alto medioevo, sulla strada che collegava la Garfagnana alla Versilia. Alcuni scavi condotti dall’Università di Pisa tra il 1976 e il 1977 hanno permesso il ritrovamento di importanti dati archeologici, che testimoniano la presenza di un insediamento all’aperto occupato per molto tempo da gruppi della fase finale del Paleolitico e poi del Mesolitico, che più volte si accamparono in questo luogo .

Questo borgo, fu sacrificato e sommerso come altre zone apuane nel dopo guerra (1949-1950) creando lo sbarramento di  acque correnti e costruire bacini artificiali per la produzione di energia elettrica. Il sacrificio fu in parte dovuto al massiccio spopolamento che tutta la montagna aveva già subito in quell’epoca. I pochi abitanti rimasti furono spostati in un nuovo insediamento, poco più a monte sulla strada verso Capanne di Careggine  chiamato Isola Santa Ater ( lo vedrete percorrendo la strada che porta a La Ceragetta)
Risultato è che qui si è formato un nuovo paesaggio, con parte del paese sommerso, e parte che si trova oggi sulle sponde di questo invaso artificiale dalle acque cristalline e riflessi verdi.
Spicca l’antica chiesa dedicata a San Jacopo, citata nel 1260 e ormai sconsacrata.
Ad oggi sono state ristrutturate alcune case ad uso residenza estiva, mentre sorgono anche un bar e servizi di ristoro. Una breve passeggiata sulle sponde del lago è possibile sul lato Nord, fino ad ammirare la risorgenza de “La Pollaccia”.

E’ altresì possibile scendere sulla diga ( accesso lungo la strada direzione Castelnuovo Garfagnana) ed ammirare il cospicuo salto (circa 40m) creato come dislivello dallo sbarramento. Da qui inoltre si accede ai sentieri che proseguono irti verso Col di Favilla, Mosceta e Puntato

 

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