Massaciuccoli romana

Siti archeologici

Le prime scoperte archeologiche risalgono al 1756 ma i risultati sono scarsi. Nel 1770 vengono riorganizzate alcune indagini e viene ritrovata una fistula acquaria. Tuttavia, il primo segno di un interesse pubblico intorno alle antichità di Massaciuccoli si data al 1819 per volontà di Maria Luisa di Borbone.

L’attenzione delle Istituzioni, al più alto livello, si ripeterà ancora nel XX secolo all’inizio degli anni Venti, con l’esplorazione intrapresa dalla Soprintendenza (allora alle Antichità dell’Etruria) nel piazzale su cui sorge la Pieve di San Lorenzo e nella terrazza sottostante, tra i muri eccezionalmente monumentali delle “Terme”. Negli anni Trenta, uno scavo d’emergenza lungo via Pietra a Padule, rinviene il settore occidentale di un altro complesso, con balneum e mosaici, interpretato come parte di una villa romana.

È il Comune di Massarosa che negli anni 2000 si fa promotore del prosieguo dei lavori. Nel 2004 le indagini preventive alla costruzione di un nuovo Museo sul sito della Scuola elementare già dismessa, posta su un alto terrazzo a monte di via Pietra a Padule, mettono in evidenza l’estensione dell’area occupata da strutture di epoca romana e determinano un mutamento di rotta. Si sceglie di musealizzare il complesso a valle della via Pietra a Padule sotto un Padiglione costruito nel 2007. Nel frattempo, il sito destinato a Museo si trasforma in un cantiere finalizzato all’esplorazione dell’area dove i sondaggi preventivi (2006) restituiscono sicuri indizi della parte nord‐orientale dello stesso complesso edilizio scoperto negli anni Trenta. Successivamente, gli studi che affrontano l’interpretazione delle “Terme” sulla collina e della “Villa” ai suoi piedi rivoluzionano le letture precedenti e rivelano relazioni a vari livelli tra i due complessi: con questi presupposti vengono avviate le indagini del 2006‐2009 e quella del 2011-2012. Obiettivo di queste ultime campagne è stato ricostruire gli avvenimenti, dalla costruzione dell’impianto fino al suo completo abbandono, scandendone cronologicamente i momenti salienti, cercare di ridisegnare gli spazi che caratterizzavano l’edificio e comprenderne le funzione.

Massaciuccoli preromana

Ciò che rimane del periodo più antico attestato nell’area di scavo sono resti di strutture irregolari e ormai difficilmente leggibili, che assieme ai pochi frammenti ceramici rinvenuti permettono di collocare il primo periodo di utilizzo in un generico momento compreso tra il VII e il IV secolo a.C. Nonostante l’assenza di elementi certi, la storia del sito di Massaciuccoli comincia con strutture, probabilmente capanne, costruite in materiali deperibili quali terra, paglia e legno collocate sopra ad un deposito privo di ulteriori tracce antropiche. In un momento successivo, anch’esso di difficile interpretazione, sui resti di parte delle fondazioni delle strutture appena descritte si costruisce un edificio in pietra con andamento curvilineo, identificata in struttura abitativa o difensiva, ma tali ipotesi sono ancora aperte nell’attesa che emergano nuovi dati.
Massaciuccoli romana

Le prime tracce dell’occupazione di epoca romana corrispondono ai resti di un edificio in muratura databile attorno al I secolo a.C., localizzato nel settore nord-orientale dell’area di scavo. Le strutture rinvenute sono riferibili ad un edificio con un unico vano, forse un rustico isolato oppure parte di un edificio più ampio che si estendeva a nord, oltre il limite dell’area di scavo. Questo rimane in uso fino agli inizi del I secolo d.C. quando si procede alla riorganizzazione dell’area attraverso l’impianto di un esteso complesso rustico connesso allo sfruttamento agricolo.

L’équipe di archeologi ha messo in luce una struttura più complessa: ai resti monumentali della villa dell’otium dei Venulei si aggiungono anche resti di strutture produttive. Si vengono così a delineare due aspetti importanti della vita: l’otium e il negotium. L’area archeologica “Massaciuccoli romana” si divide quindi in due complessi principali: in alto sulla collina i resti monumentali della villa dell’otium con le terme; in basso, diviso in due sezioni dalla strada moderna, l’“edificio con mosaico”. Benché manchino elementi per risalire alla data di costruzione, non si esclude la contemporaneità dei complessi e si ipotizza una funzione “di servizio” dell’edificio in basso rispetto a quello sulla collina. Con le ultime ricerche si è riusciti a restituire il complesso nella sua diacronia, ovvero nella sequenza di momenti che vedono la nascita, lo sviluppo, le trasformazioni, il declino e il riuso, fino al seppellimento.

 

 

[fonte Wikipedia]

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