Stazzema

Paesi e villaggi

Storia

Il territorio stazzemese fu abitato fin dall’età del ferro e poi dagli etruschi come testimoniano dei ritrovamenti di sepolture preromane: il primo accenno di queste popolazioni si ha attorno all’800 a.C.  dislocati nella Versilia antica, la cosiddetta “Wasser” con più precisione a Stazzema, al tempo “Stathieme”. Fu abitato in seguito da tribù di  Liguri Apuani.

Molti dei nomi delle frazioni e località di Stazzema ricordano la vocazione all’ estrazione di questo territorio: Il paese di Gallena prende il nome dalla galena argentifera estratta in zona. Due località sono chiamate “argentiera”: a Sant’Anna e vicino a Ruosina di Seravezza. Troviamo inoltre anche le località di Calcaferro e di Buca della Vena dove veniva estratto il minerale di ferro

Stazzema Oggi

Oggi Stazzema è un piccolo borgo, che merita una visita per passeggiare lungo i vicoli e godere del panorama dalla sua importante Pieve (Santa Maria Assunta):

Secondo ultimissime ricerche risalenti all’anno 2013; dove oggi è collocata la Pieve, intorno al 200 a.C. fu costruito un tempio di culto romano; che poi fu ampliato con i secoli, per ottenere la chiesa di oggi.

La Pieve

I primi accenni sulla pieve di oggi, si hanno, nell’850 d.C., nata in origine ad una sola navata, con il tetto a capriata; che veniva usato per le costruzioni dai romani. La pieve attuale risale nelle sue forme architettoniche al XIII secolo. La facciata, chiusa sul lato meridionale da un portico, è spartita orizzontalmente da archetti su mensole scolpite a motivi zoomorfi e si apre in alto con un grande rosone, che è patrimonio delle Belle Arti. Sopra il portale d’ingresso si trova un affresco (battesimo di Gesù) del maestro Marcello Tommasi. L’interno, a tre navate, ristrutturato nel Cinquecento quando ricevette il bel soffitto a cassettoni, conserva l’Assunzione della Vergine, di Pietro da Talata, eccentrico pittore attivo tra Versilia e Garfagnana poco dopo la metà del Quattrocento, una predella di Zacchia il Vecchio datata 1525 e un Sant’Antonio abate in marmo attribuito a Niccolò Civitali. L’organo instaurato nella matà dell’Ottocento da famosi organari Fiorentini; che venne costruito alla fine del 1700.

Inoltre nella parte sinistra della facciata, sotto il loggiato, nel muro è stata murata un’antica urna romana risalente al I secolo d.C., ed è l’unica parte rimanente del tempio Romano di Mercurio, edificato attorno al 200 a.C. con l’arrivo da parte dei Romani in Versilia; questo fa sì che sia il sito di culto più antico di tutto il territorio della Versilia.

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